La TARI è la tassa che finanzia il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Ogni Comune stabilisce le proprie tariffe, ma il principio base per calcolare la TARI è sempre lo stesso: si parte dalla superficie dei locali aziendali e dalla tipologia di attività svolta. Sulla base di questi due elementi viene applicata una quota fissa e una quota variabile, che possono cambiare notevolmente da un Comune all’altro.
Il problema, però, è che molto spesso il conteggio TARI si basa su dati non aggiornati o su interpretazioni standardizzate che non tengono conto delle reali caratteristiche dell’azienda. Ad esempio, può succedere che venga tassata anche un’area non operativa o che venga attribuita una categoria merceologica non coerente con l’attività effettiva. In questi casi, l’importo da pagare risulta ingiustamente elevato.
Molti imprenditori non si curano della possibile ottimizzazione di questo costo, poiché l’avviso di pagamento arriva e viene saldato come una qualunque voce di spesa. Ma se si va a fondo e si verifica la correttezza dei dati e delle aliquote applicate, spesso emergono margini di miglioramento significativi.
Non tutti lo sanno, ma la normativa prevede diverse possibilità per ridurre l’impatto della TARI, soprattutto per le imprese che gestiscono in modo autonomo i propri rifiuti o che hanno aree non utilizzate o non produttive. Ad esempio, un’azienda che smaltisce i rifiuti speciali tramite ditte autorizzate ha diritto a una riduzione, oppure può chiedere l’esenzione per i locali non utilizzati o per le aree che non generano rifiuti.
Questa attività viene svolta preventivamente, tuttavia è possibile agire anche dopo aver pagato. Se si scopre che il calcolo è stato effettuato in modo errato, si può richiedere il rimborso delle somme versate in eccesso fino a cinque anni prima. Questo è particolarmente utile per chi ha subito aumenti ingiustificati o ha continuato a pagare su superfici o volumi di rifiuti non più attuali.
Va detto, però, che accedere a queste agevolazioni non è semplice. Serve conoscere la normativa, interpretare correttamente i regolamenti comunali e presentare documentazione precisa, nonché tempo e risorse da dedicare alla gestione dell’intero iter e al rapporto con gli enti gestori. Ed è qui che la maggior parte delle imprese si blocca, rinunciando di fatto a un diritto per mancanza di tempo o competenze specifiche.
Ottenere una riduzione o un rimborso TARI è un processo lungo e complicato se affrontato in autonomia. Come già detto, serve tempo per raccogliere i dati, verificare i criteri di tassazione, preparare le istanze e interfacciarsi con gli uffici comunali. Ma esiste un’alternativa più semplice e sicura.
Con Risparmio Tari, tutto parte da un’analisi preliminare. Verifichiamo approfonditamente i criteri con cui è stata calcolata la tassa dei rifiuti e valutiamo se ci sono margini per una riduzione o un rimborso. Se emergono irregolarità o se ci sono i presupposti per un’esenzione, ci occupiamo interamente della pratica, interfacciandoci con gli uffici competenti per ottenere lo sgravio o il rimborso.
La TARI è una tassa complessa, ma non immodificabile. Se hai il sospetto di versare più del dovuto, non aspettare. La nostra verifica potrebbe portarti un rimborso significativo o una riduzione stabile dei costi per la tua azienda.
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